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- Maternità, Babywaring, Fascia, Cuccioli
Ciao ragazze!
Per la nostra "rubrica curiosità", oggi vogliamo parlarvi di babywearing.
Ne avete mai sentito parlare?
Per chi di voi si stesse chiedendo di cosa si tratta… ecco qui tutte le risposte che stavate cercando!
Con babywearing s’intende letteralmente “indossare il bambino” ed altro non è che l’antica abitudine (ancora largamente diffusa in alcuni paesi del mondo) di portare in giro il bambino attraverso il supporto di una fascia o di altri sostegni.
Si tratta di una vera e propria pratica di accudimento basata sull’ascolto e sul contatto, che ricrea per il neonato un ambiente simile a quello del grembo materno.
Un po’ come abbiamo visto nel nostro articolo dedicato alle mussoline, anche il babywaring comporta enormi benefici per i nostri cuccioli poiché rispetta la sua fisiologia fin dalla nascita.
Un neonato, a differenza di altri mammiferi, non è autosufficiente sin dal primo momento ed uno dei suoi bisogni primari è quello del contatto fisico con la mamma.
Questa unione permette ai bambini di termoregolarsi e, attraverso il respiro, il battito cardiaco e l’odore della mamma, riescono anche a tranquillizzarsi.
Si sentono più sicuri, protetti e soddisfatti.
Con i papà è diverso perché non ha potuto vivere in prima persona i nove mesi di gravidanza ma, un padre presente già durante la gestazione, sarà riconosciuto immediatamente dal piccolo che trarrà un enorme piacere anche dal contatto fisico con lui quindi… ben venga il babywaring anche per tutti quei papà che cercano fin dai primi mesi un modo per intensificare ancor di più l’imprinting con il nuovo nato.
Ma parliamo anche dei benefici per le mamme.
Il contatto pelle a pelle fa produrre alla mamma ossitocina che, di conseguenza, aumenta la produzione di prolattina. Ciò significa che, nel caso in cui abbiate deciso di allattare, anche la quantità di latte ne trarrà vantaggio.
Un altro plus è quello di accelerare la sintonia tra mamma e bambino: essendo sempre a contatto s’imparerà fin da subito a comprenderne i bisogni e a soddisfarli… aumentando così anche l’autostima della neo-mamma che, diciamoci la verità, soprattutto durante le prime settimane potrebbe non essere altissima per svariati motivi!
Non dimentichiamo inoltre l’aspetto pratico: “indossando” il bambino anche in casa, si ha la possibilità di riprendere con le normali attività quotidiane senza il timore di dover lasciare magari il bimbo in un’altra stanza e non sentirlo in caso di necessità.
Con Alessandro la descriverei come un’esperienza magica.
Dopo 9 mesi sempre insieme è stato un trauma non averlo più con me: le prime settimane sono servite a razionalizzare che il cordone ombelicale era davvero stato tagliato e che da quel momento non avrei più potuto proteggerlo come avevo fatto dal giorno del test e per tutta la durata della gravidanza.
Il babywaring mi ha aiutata ad alleviare la sensazione di vuoto che mi ha accompagnata per un certo periodo e mi ha permesso di tornare prestissimo alle mie consuete attività.
Per fare le pulizie, per stendere il bucato, per portare a spasso i nostri cagnolini, per cucinare… ogni scusa era buona per passare un po’ di tempo stretta a lui. Un momento tutto nostro oltre all’allattamento. E anche Luca non si è certo tirato indietro!
Ogni sera, sul lettone, avevano il loro momento di contatto pelle a pelle. Ma anche durante il weekend, quando capitava di fare delle passeggiate tutti insieme, il marsupio doveva essere suo.
Esistono diversi tipi di supporto: fasce elastiche, fasce ad anelli, fasce di tessuto, marsupi strutturati… Non c’è un supporto ideale e giusto per tutti. Ogni mamma ed ogni papà devono trovare lo strumento giusto in base alle proprie esigenze.
Se si è in difficoltà esistono in Italia consulenti per il babywaring che indirizzano i genitori nella scelta più adeguata ed insegnano le diverse metodologie per “indossare” il proprio cucciolo.
Personalmente è stata una cosa molto naturale… una volta guardato qualche video su YouTube ho trovato delle fasciature a noi congeniali e siamo andati avanti ad utilizzare quelle fino a quando Alessandro non è diventato troppo grande per la mia povera schiena!
E voi? Avete già provato questa pratica antichissima?
Se siete interessati ad avere maggiori dettagli su come avere il vostro cucciolo sempre con voi non esitate a farcelo sapere nei commenti qui sotto.
Saremo come sempre felici di condividere le nostre esperienze con voi!
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